venerdì 1 giugno 2012

Ddl: Riforma del lavoro, ecco le misure

Articolo di Rassegna.it
Nuova assicurazione sociale per l'impiego, articolo 18, partite iva, apprendisti, collaboratori a progetto. Così cambierà il mercato del lavoro con il disegno di legge approvato dal Senato e che ora passa alla Camera per il via libera definitivo

ASPI. La nuova assicurazione sociale per l'impiego parte nel 2013 e sostituirà a regime, nel 2017, l'indennità di mobilità e tutte le altre indennità di disoccupazione. Vi rientreranno i lavoratori dipendenti, gli apprendisti e gli artisti. L'aliquota sarà gravata di un ulteriore 1,4% per i lavoratori a termine. Sarà possibile trasformare l’Aspi in liquidazione da prendere in una soluzione unica per avviare un'impresa. Perde il sussidio chi rifiuta un impiego con una retribuzione superiore almeno del 20% rispetto alla sua indennità.

ARTICOLO 18. Resta nullo il licenziamento discriminatorio intimato, per esempio, per ragioni di credo politico, fede religiosa o attività sindacale. Nei casi dei licenziamenti disciplinari (giusta causa o giustificato motivo soggettivo), minore discrezionalità del giudice nella scelta del reintegro, che sarà deciso solo sulla base dei casi previsti dai contratti collettivi e non più anche dalla legge. Niente reintegro automatico, invece, in caso di licenziamento per motivi economici; prevista in alcuni casi un'indennità risarcitoria. La procedura di conciliazione, obbligatoria in questo caso specifico, non potrà essere bloccata da una malattia “fittizia” del lavoratore (tranne che per maternità o infortuni sul lavoro).

PARTITE IVA. Saranno considerate “vere” quelle con un reddito annuo lordo dai 18mila euro in su. In caso di retribuzione inferiore ci sono però altri vincoli: la durata di collaborazione non deve superare otto mesi (erano 6 nel ddl originario); il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell'80% di quello di dipendenti e co.co.co (75% nel ddl); il lavoratore non deve avere una postazione fissa in azienda: per esempio, si può avere il telefono ma non una scrivania.

CONTRATTI A TEMPO. Sarà di un anno la durata massima del primo contratto a termine, che potrà essere stipulato senza specificare la causale. Le pause obbligatorie salgono dagli attuali 10 giorni per un contratto di meno di 6 mesi a 20 giorni e a 30 per uno di durata superiore. In questo caso il Parlamento ha reso più soft quanto previsto dal governo.

APPRENDISTI. Il Senato ha allentato i vincoli previsti dal governo. Sarà infatti sempre possibile assumere un nuovo apprendista, ma i contratti in media dovranno durare almeno 6 mesi e cambia il rapporto numerico con le maestranze qualificate.

CO.CO.PRO. Definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non meramente esecutive o ripetitive e aumento dell'aliquota contributiva di un punto l'anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% previsto per il lavoro dipendente. Lo stipendio minimo dovrà fare riferimento ai contratti nazionali di lavoro. Si rafforza l'attuale una tantum per i parasubordinati. Ad esempio, chi ha lavorato 6 mesi potrà avere oltre 6mila euro.

MIGRANTI. Sale da 6 mesi a 1 anno la validità del permesso di soggiorno per il lavoratore extracomunitario che beneficia di interventi di ammortizzazione.

JOB ON CALL. Per attivare il lavoro a chiamata basta un sms alla Direzione provinciale del lavoro. In caso di mancato avviso l'azienda rischia da 400 a 2400 euro di multa. Sarà libero per under 25 e over 55.

COPERTURE DA VOLI E AFFITTI. Ridotte le deduzioni sulle auto aziendali e quelle sulla tassa al servizio sanitario nazionale, che si applica sulle assicurazioni Rc auto. Tagliato dal 15 al 5% lo sconto forfait previsto per chi dichiara con l'Irpef i redditi derivanti da affitto (non tocca chi applica la cedolare). Aumenta di 2 euro la tassa di imbarco aereo.