venerdì 22 marzo 2013

Libri: Stabile precariato

Le condizioni di un precario cronico, o meglio stabile come si definisce l'autore, vengono raccontate da Carlo Albè nel suo libro  Stabile precariato.
Romanzo autobiografico dal doppio registro narrativo; sono presenti infatti la forma epistolare, nella prima parte ed un diario nella seconda, rende  evidenti le contraddizioni del Mercato del Lavoro in Italia e le frustrazioni che queste generano su lavoratori e lavoratrici trasversalmente coinvolti a prescindere da età, curriculum e provenienza sociale.
In questo il disastro provocato da molti anni di malgoverno è stato assolutamente democratico.
Le lettere sono indirizzate a Lorenzo, il miglior amico di Vittorio il protagonista, trasferitosi a Berlino. Si tratta  di un vero e proprio quadro della situazione del nostro Paese attraverso gli occhi di chi è costretto suo malgrado a doversi adattare ad un sistema che vede i lavoratori, o aspiranti tali, nel ruolo di vittime vessate e costretti per sopravvivere a continue mediazioni al ribasso.
Pur essendo evidente in alcuni tratti la pesantezza della situazione anche sul piano personale, l'autore non trascende mai nel vittimismo offrendo al lettore un'immagine di forza e caparbietà.
Il diario narra le gesta del nostro eroe all'interno di un call center; si tratta della vera storia di Carlo che in questa situazione surreale analizza lucidamente gli atteggiamenti, talvolta involontariamente comici, di colleghi ed utenti intervistati.
La Lapsus, nome di fantasia per un'importante società demoscopica, impone ai suoi collaboratori (di contratti veri non se ne parla) condizioni al limite della sopportabilità e, come se non bastasse, a fronte di contratti milionari, recentemente, ha operaato ingenti tagli del personaleall'insegna della "necessaria" riduzione dei costi per effetto della crisi.
Carlo Albè, a differenza della maggior parte dei precari italiani ha trovato nella scrittura una risorsa di rilancio personale ed una speranza per il futuro. Stabile precariato è il suo secondo romanzo autoprodotto che l'autore pubblicizza attraverso piacevoli serate di lettura e musica.
Francesco Vazzana